sabato 4 febbraio 2017

La società contadina senza l'ignoranza

Mio figlio Carmelo oltre 30 anni fa, auspicava un modello sociale che aveva definito:

"La Società Contadina Senza l'Ignoranza"

Questo modello privilegiava i rapporti umani e sociali, l'autosufficienza delle comunità
locali nel servire I bisogni fondamentali di ciascuno, ma completa di tutti I servizi educativi e culturali.

Un modello che, secondo me, si può tradurre oggi in questi elementi:

  1. Agglomerati urbani relativamente piccoli (diciamo da 5000 a 10.000 abitanti) dove gli abitanti si conoscono tra di loro ed i rapporti umani sono molto stretti. (Per esempio Il mio paese di origine- Agira, in Sicilia- rispettava questa caratteristica).
  2. In questi piccoli agglomerati c'è una buona presenza di forze dell'ordine locali  (come vigili urbani e carabinieri) che in maniera educata ma intransigente fanno rispettare le "regole" e le leggi. Inoltre l'organizzazione sociale (a cominciare dalle scuole elementari, le scuole medie,  qualche scuola superiore), i centri di servizio pubblico, e i diffusi contatti umani rappresentano un meccanismo di controllo della legalità dal basso.  Sono diffusi molti punti di incontro come bar, trattorie, circoli di associazioni varie,  biblioteche, le palestre delle scuole aperte anche agli adulti in ore o giorni particolari, centri di culto come le chiese o le parrocchie, pubbliche piazze con spazi per sedersi per favorire incontri informali, etc. Tutto questo serve a favorire i contatti umani e la reciproca conoscenza e rispetto.
  3. La conseguenza è un senso civico e di appartenenza diffuso ed una società "sicura" dove la presenza della criminalità e della droga è nulla o minima.
  4. Tutte le persone in età lavorativa (cioè finita la scuola dell'obbligo e prima della pensione) o seguono corsi di educazione superiore (l'università) o hanno un lavoro: nell' agricoltura, o nell' artigianato, o nella pubblica amministrazione, o in qualche attività industriale o nei servizi. Sono diffuse anche le attività di volontariato per aiutare i meno favoriti. Non ci sono disoccupati totali. 
  5. Su base nazionale, la distribuzione della ricchezza è "equa", a cominciare dalle pensioni minime che non possono essere inferiori  a 12K € anno. Così come la retribuzione massima per qualunque lavoro, sia nel pubblico che nel privato, non può essere superiore su base netta a 60 volte la media delle retribuzioni più basse (per esempio, se la retribuzione media di lavoratori ed impiegati del 5% a piu' basso reddito della popolazione è diciamo di 15K € netti all'anno, la retribuzione più alta non può essere superiore a 900K € netti all'anno).
  6. E comunque tutte le persone godono di un salario di cittadinanza minimo che garantisce la soddisfazione dei bisogni economici essenziali. Tuttavia, questo salario di cittadinanza minimo è vincolato al PIL del Paese: cioè può assorbire, diciamo il 15% del PIL, quindi è variabile, nel senso che a popolazione costante sale col PIL e scende col PIL. Questo reddito sarebbe attribuito a tutti i cittadini dai 18 anni di età in su.
  7. Il tasso di fertilità è inferiore a due, in modo che il livello della popolazione si mantiene costante o in leggerla discesa anche con un tasso di immigrazione modesto. Un apposito sistema di incentivi e disincentivi, oltre che all' educazione diffusa, contribuisce a mantenere questo tasso di fertilità.
  8. Internet è accessibile ovunque sia in luoghi privati che pubblici.
  9. Questi piccoli agglomerati urbani sono diffusi e vicini pochi kilometri l'uno dall' altro in modo da formare un tessuto urbano molto densamente popolato: per esempio 10 di questi piccoli centri urbani con una popolazione media di 10K persone ciascuno con un grosso centro che funge da capoluogo da 50.000 persone, fanno una specie di città metropolitana da 150K abitanti.
  10. Poichè ciascuno di questi centri è relativamente piccolo come dimensione geografica, la mobilità urbana all'interno di essi  è largamente a piedi o in bicicletta, favorite da una fitta rete di piste ciclabili e marciapiedi pedonali. L' auto privata è fortemente scoraggiata. La mobilità pubblica è assicurata, all'interno di  ogni piccolo centro e tra di loro da piccoli autobus elettrici. Nel caso in cui l' agglomerato supera i 500K abitanti, ci sarebbero anche alcune tratte su ferro (tram o metropolitane). Anche il car sharing e le moto/bike sharing (tutte rigorosamente elettriche) contribuiscono alla mobilità privata.
  11. Gli spazi agricoli tra un centro abitato e l'altro sono densamente coltivati, sopratutto con coltivazioni bio ed allevamenti aperti, ed i prodotti sono commercializzati direttamente in mercatini locali dagli stessi agricoltori o da loro associazioni. Si realizza così in larga misura la produzione agricola bio, gli allevamenti non troppo "crudeli ", e tutti a " km zero".
  12. Ognuno di questi agglomerati urbani (città metropolitane) copre un territorio pari a circa 2000 mq per persona, è completamente autosufficiente per i bisogni alimentari, energetici, abitativi, di servizi pubblici e privati, di attività lavorative, di attività culturali, educative, ricreative.....
  13. Ogni grosso agglomerato tipo città metropolitana è separato da altre simili città metropolitane da vasti territori verdi, sopratutto per boschi e parchi naturali.
  14. Gli spazi tra le aree metropolitane sarebbero equivalenti alle stesse aree metropolitane. Così in un grande territorio, diciamo tipo la Sicilia, ogni abitante avrebbe a disposizione un' area di 4000 mq di territorio abitabile. Poichè la Sicilia,  ha una superfine di 25000 Kmq, se si escludono diciamo 5000Kmq "non abitabili " (come laghi, fiumi, fasce costiere, territori montuosi sopra i 1800 m ...) la Sicilia può comodamente ospitare 5 milioni di abitanti (4000 mq a persona) e fino a 10 milioni (solo i 2000 mq vitali a persona). Gli attuali 5 milioni sono ottimali. Con lo stesso criterio, considerando che l'Italia ha una superficie di 300K Kmq, di cui più o meno 200K abitabili, la popolazione ideale sarebbe di 50 milioni di abitanti, ma quella possibile sarebbe fino a 100 milioni. Quella attuale di circa 62 milioni è dunque ottima.
  15. Tutta l'energia necessaria (comprese le attività industriali, commerciali, il trasporto e gli usi abitativi) è fornita da fonti rinnovabili, principalmente da solare termico e fotovoltaico (pannelli sui tetti e su ogni spazio appropriato), minieolico, e biofuel di ultima generazione. Ogni area metropolitana è energeticamente autosufficiente: gli spazi occupati da pannelli fotovoltaici e termici e altre fonti rinnovabili, sono tetti, parcheggi, aree non utilizzabili per l' agricoltura, serre fotovoltaiche, e comunque fanno parte di quei 2000 mq a disposizione di ogni cittadino in ogni area metropolitana.

Per completare, in una società di questo tipo, la violenza e la criminalità sono minime perché si stabilisce un forte senso di "comunità", perchè esiste un forte benessere diffuso per tutti, ed infine perché nessuno è "povero nell'indigenza" e le distanze economiche sociali sono perfettamente accettabili.

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